Domande

e Risposte

Ti chiedi se lo yoga fa per te?

Ti sei perso tra gli stili?

scopriamolo insieme…

È possibile imparare e praticare lo yoga online?

Si, è possibile imparare e praticare yoga online, dipende dalla preferenza del singolo!

Ci sono vantaggi e svantaggi nel praticare lo yoga online:

  • alcuni dei vantaggi:
    – non richiede spostamenti, posso praticare da dove voglio anche quando sono lontano dal mio centro yoga di riferimento oppure se non ho un centro yoga di riferimento fisicamente vicino a me e comodo da raggiungere
    – le lezioni in diretta streaming offrono il sostegno dell’insegnante, come fossi in una sala yoga per una lezione in presenza, ma con il vantaggio che non sono limitato nello scegliere solo tra insegnanti presenti / vicini al luogo in cui vivo
    – non devo usare tempo ed energie per recarmi fisicamente in un luogo dove svolgere la lezione, e questo​ ​pu​ò essere di stimolo quando mi capita di essere svogliato e la distanza e il tempo impiegato per raggiungere il centro yoga diventano un alibi per saltare la pratica
    – posso svolgere la pratica in uno spazio per me comodo e confortevole
  • tra i timori/ svantaggi – questi soprattutto nel caso di lezioni pre-registrate, meno per lezioni in streaming:
    – potrei farmi male praticando senza un’insegnante fisicamente nella stessa stanza con me – durante le lezioni in streaming l’insegnante è presente e osserva, corregge, incoraggia, spiega e aiuto, risponde a domande prima e dopo la pratica
    – perderei il sostegno/ confronto / crescita con altri allievi – durante le lezioni in streaming si crea il gruppo classe, seppure si tratti di una classe virtuale
    – potrei procrastinare sapendo che posso guardare la videoregistrazione in un altro momento – seguire lezioni in streaming non è differente dal seguire una lezione in un centro yoga per quanto riguarda l’impegno preso in un giorno ed ad un orario prefissati. Per le videoregistrazioni questo forse potrebbe essere un rischio se non siamo sufficientemente motivati e auto-disciplinati

Quindi dipende dalla preferenza del singolo, e tieni in considerazione che lezioni in streaming (che avvengono nel momento in cui le frequenti) e lezioni videoregistrate non sono la stessa cosa, sono due esperienze differenti. Il consiglio è di capire cosa faccia più al caso tuo e magari sperimentare, fare una prova, e vedere come ti senti nell’esperienza!

Io non sono flessibile ... potrei praticare yoga lo stesso?

La flessibilità non è un pre-requisito per iniziare a praticare yoga. Sarebbe come dire che dovresti sapere nuotare per poter prendere lezioni di nuoto. In realtà la pratica dello yoga, che allena forza, equilibrio e flessibilità, con il tempo avrà naturalmente un effetto positivo sulla tua capacità di allungamento delle fasce muscolari. Ma non serve essere nati flessibili per iniziare a praticare yoga. Nè serve avere già muscoli forti o avere già un buon equilibrio e una buona stabilità. La pratica serve proprio a migliorare tutte e tre queste componenti fondamentali.  

Posso praticare yoga anche se non ho mai fatto alcuna attività sportiva in vita mia?

Lo yoga è una disciplina millenaria nata in India, non è semplicemente movimento fisico; coinvolge il corpo, la mente, lo spirito, e avvicinarsi a questa disciplina significa intraprendere un percorso.

Non occorrono particolari caratteristiche fisiche, non occorre essere atleti, né aver praticato sport prima di avvicinarsi alla pratica dello yoga. Il maestro T.K.V. Desikachar sostenne “Chiunque può respirare. Dunque chiunque può praticare yoga.” Il significato di questa frase è che tutti possiamo avvicinarci allo yoga, ciascuno abbraccia a suo modo la disciplina, e con dei suoi personali obiettivi, che poi magari con il tempo e la pratica si modificano, evolvono, al punto magari di cambiare più o meno radicalmente.
C’è chi pratica gli asana prevalentemente per i benefici fisici che ne trae, c’è chi approccia lo yoga per migliorare la respirazione, calmare la mente, lavorare sulle emozioni, abbassare il livello di stress o ridurre stati di ansia. E così via. Ma ribadisco, non serve avere una preparazione fisica particolare per iniziare a praticare!

Non ho tanto tempo a disposizione ... con quale frequenza dovrei praticare e per quanto tempo ogni volta che pratico?
La frequenza con cui praticare yoga dipende da quello che il tuo corpo ti suggerisce. Ascoltarsi è infatti la regola di base. Ogni persona ha tempi di recupero differenti, pertanto è fondamentale l’osservazione e l’ascolto di sè: non pretendere di praticare quando senti il corpo stanco, ma allo stesso tempo non cadere nella pigrizia al punto da saltare la pratica solo perché non ti va di fare fatica. 
Se hai appena iniziato a praticare yoga, ti suggerisco comunque di iniziare con gradualità e aumentare con il tempo la frequenza delle tue pratiche. Questo suggerimento vale per ogni tipo di disciplina. Ad esempio potresti cominciare con 2 pratiche a settimana, per poi, dopo qualche settimana, salire a 3, e mantenere con pazienza e costanza una routine che consenta al tuo corpo di abituarsi gradualmente attraverso la pratica degli asana, al lavoro sulla respirazione, al potenziamento muscolare (costruzione della forza) all’allungamento delle catene muscolari (aumento della flessibilità), al miglioramento dell’equilibrio fisico (connesso all’equilibrio mentale ed emotivo).
Infine, con il tempo, se deciderai di praticare yoga con costanza anche 5 o 6 volte a settimana, non pretendere di fare pratiche da 90 minuti ogni volta, possono bastare anche solo 30-40 minuti a sessione. 
Temo di farmi male praticando yoga ... quanto è sicuro praticare lo yoga?

Lo yoga é una disciplina che può portare indubbi benefici confermati anche in molti studi scientifici che negli ultimi decenni sono stati condotti. Eppure, come per qualsiasi “strumento”, se non utilizzato in modo appropriato può avere effetti negativi. Pertanto, se lo yoga viene praticato con scarsa consapevolezza, se non ascoltiamo i limiti del nostro corpo, se non prestiamo attenzione ai segnali che ci invia, se ci lasciamo guidare dall’ego e dalla competizione estrema con noi stessi (o con gli altri allievi), può anche avere conseguenze problematiche serie per la nostra salute.

Per questo motivo, quando ci si approccia alla disciplina dello yoga, é fondamentale affidarsi ad un’insegnante preparato, che abbia seguito una specifica formazione, un’insegnante certificato che abbia anche conoscenze di base dell’anatomia umana, che conosca molto bene gli allineamenti per praticare in sicurezza e minimizzare i rischi di infortunio per gli allievi. Il fai da te con tutorial online può essere rischioso.

Come con tutte le cose, non é la disciplina dello yoga ad essere in sé buona o cattiva, ma é l’uso che ne facciamo a cambiare il risultato ottenuto.

Se ti affidi ad un insegnante certificato, serio e competente, se non cadi nella trappola della performance e della competizione (quanto di più antitetico ci sia con la filosofia dello yoga!) allora imparerai a praticare in sicurezza, partendo dall’ascolto profondo dei segnali che il tuo corpo ti manda, accettandone e rispettandone i limiti. In questo modo la tua pratica yoga potrà senz’altro garantire più benefici che non effetti collaterali non voluti. 

Lo yoga è solo pratica fisica? O è vero che aiuta a gestire stress, ansia e problematiche emotive?
Ricerche scientifiche hanno evidenziato gli effetti positivi della pratica dello yoga non solo sulla forma fisica, ma grazie alla sua azione positiva su resistenza cardiorespiratoria e generale funzionamento neuromuscolare, questa disciplina si rivela efficace nell’alleviare i sintomi e la percezione dello stress. 
Lo yoga promuove l’equilibrio tra corpo, mente e parte emotiva / spirituale, agendo a livello olistico sul benessere generale dell’individuo. La pratica regolare dello yoga può essere un valido strumento di aiuto per raggiungere armonia e benessere a livello fisico, mentale ed emotivo, andando ad alleviare tensioni muscolari, sensazioni d’ansia, stress e fatica emotiva, rafforzando il sistema immunitario e attenuando i dolori cronici. Lo yoga può favorire la concentrazione e l’equilibrio interiore. Infatti, la pratica costante di questa disciplina allena la nostra capacità di restare ancorati nel momento presente, focalizzandoci sul nostro respiro, sulla percezione del corpo e l’ascolto dei sui segnali, sull’osservazione non giudicante dei pensieri e delle emozioni che emergono sul tappetino, asana dopo asana. 
Lo yoga insegna la pratica del lasciare andare, sia a livello di tensione muscolare che a livello di tensione emotiva. Quando ci muoviamo tra i vari asana. il corpo ne trae beneficio: attiviamo la circolazione sanguigna favorendo il rilascio di endorfine, sostanze chimiche naturali prodotte dal nostro corpo che inducono una sensazione di benessere, di calma mentale. Per questo i praticanti – come emerge da diverse ricerche scientifiche – dichiarano di percepire una riduzione degli stati d’ansia, di avvertire quanto la pratica costante della disciplina favorisca il rilassamento.
Quando è il momento migliore per praticare lo yoga?
La risposta a questa domanda, dal mio punto di vista, è: dipende. Nel senso che non c’è una regola che possa andare bene per tutti. L’orario della giornata da dedicare allo yoga può variare da persona a persona, e per la stessa persona a seconda del periodo, ma anche dell’obiettivo, che la persona sta cercando di raggiungere praticando. Non ritengo, quindi, esista un orario della giornata che può essere considerato migliore di un altro sempre e comunque e per tutti. C’è una sola regola base: praticare lontano dai pasti, e farlo sempre in piena consapevolezza e presenza.
Ciascuno ha il proprio stile di vita, i propri ritmi circadiani, c’è chi tende a svegliarsi naturalmente presto al mattino ed è già carico di energia appena sveglio, mentre la sera tende ad avere un più basso livello energetico, e viceversa ci sono persone che al mattino hanno una partenza più lenta, ci mettono un po’ ad attivare le energie, ma che la sera si sentono più energiche. E tra queste due macro-tipologie c’è tutto un mondo di altre preferenze e stili. 
Pertanto alcune persone prediligono praticare al mattino appena svegli, magari optando per una pratica stimolante ed energizzante, e che trovano nella pratica mattutina la carica per cominciare al meglio la loro giornata. Altre persone invece utilizzano lo yoga per staccare la spina, rallentare e rilassarsi a fine giornata. Oppure c’è chi pratica a metà giornata, magari in pausa pranzo, dedicandosi un momento per sé stessi per poter poi ricominciare le attività del resto della propria giornata con maggior grinta e concentrazione, meno stress e meno ansia.
Insomma, davvero ogni momento può essere buono, l’importante è che tu lo senta il momento giusto per te. Magari in alcuni periodi preferisci praticare in un certo momento della giornata, e in altri periodi senti l’esigenza di cambiare orario. Il mio consiglio è di utilizzare la propria guida interiore, sperimentando e osservando le differenze nel nostro modo di praticare e nell’effetto della pratica sul corpo, la mente e l’emotività, a seconda dei momenti in cui pratichiamo e del tipo di pratica. Mantenere un atteggiamento di apertura, nella consapevolezza che è sempre possibile modificare orario e tipo di pratica a seconda del momento dell’anno, delle stagioni (temperature più o meno calde, giornate più o meno lunghe. Ma anche stagioni della vita!) e delle proprie circostanze (momenti di lavoro intenso, periodi più scarichi o momenti di vacanza, e così via). Entrando in ascolto di sé stessi e seguendo la propria guida interiore riusciremo senz’altro a trovare il tempo e il ritmo giusto per noi in quel dato momento della nostra vita. 
È meglio praticare individualmente con un insegnante, o praticare in un gruppo? E se sono all'inizio, qual è la migliore opzione tra le due?
Tra lezioni individuali private e lezioni di gruppo ci sono indubbie differenze. 
Durante le pratiche in gruppo i singoli partecipanti devono adattarsi al gruppo classe: ritmo, velocità e intensità della pratica generalmente sono calibrate e ponderate su una media che possa “accontentare” differenti livelli di esperienza nella pratica, ed esigenze variegate dei partecipanti alla lezione.
Nelle lezioni individuali è invece la pratica ad adattarsi alle esigenze del singolo, e non il singolo ad adattarsi alla pratica: le lezioni sono pensate e strutturate sulla base delle esigenze e degli obiettivi dell’allievo.
Ci sono aspetti positivi in entrambe le formule. Anche in questo caso, si tratta di ascoltare cosa fa al caso nostro, di cosa in quel momento sentiamo il bisogno e quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere praticando, nonché con quale tempistica (a che velocità).
La pratica di gruppo può diventare un’occasione di socializzazione, un modo per conoscere persone e magari creare nuove relazioni di amicizia. E avere un gruppo con il quale ci sentiamo a nostro agio può essere un modo per perseverare nella pratica, uno sprone ad andare a lezione anche quando siamo svogliati o stanchi.
Quando ci avviciniamo alla pratica dello yoga, magari iniziando da zero o dopo un lungo periodo di inattività fisica, scegliere lezioni individuali può aiutare a procedere più velocemente all’apprendimento dei rudimenti di base. Infatti nelle lezioni individuali private l’insegnante segue ritmo e velocità necessari per le specifiche esigenze dell’allievo che ha davanti, e può spendere tutto il tempo necessario a spiegare i corretti allineamenti per minimizzare i rischi di infortuni, incluse le opportune modifiche individualizzate sulla base dell’anatomia e delle eventuali problematiche fisiche dell’allievo. In questo modo, se poi l’allievo volesse proseguire la pratica da solo o in un gruppo, sarà più preparato.
Inoltre le lezioni individuali sono ideali se abbiamo esigenze di flessibilità di orario che non necessariamente riescono a trovare risposta altrimenti – magari semplicemente perché lo studio yoga comodo da raggiungere per noi propone gruppi classi in giorni e/o orari non compatibili con le nostre specifiche esigenze. Oppure ancora, se preferisci instaurare una relazione privata, o se ti senti più a tuo agio lavorando individualmente con l’insegnante magari per timore del confronto con altri, o perché ti imbarazza praticare con un gruppo di persone soprattutto quando all’inizio non le conosci, allora la pratica privata individuale potrebbe essere una buona alternativa alla pratica di gruppo.
Anche se su questo aspetto ci sarebbe molto da dire e mi sentirei davvero di poter serenamente tranquillizzare chi legge: lo yoga è per definizione non competitivo – almeno non dovrebbe esserlo! – e non giudicante, e nella pratica si entra dentro, ci immergiamo nel momento oresente, sul nostro tappetino, e gli altri attorno è come se non ci fossero. 
Devo seguire una certa dieta per praticare lo yoga, come ad esempio quella vegetariana?

Non è necessario seguire una dieta particolare o modificare la propria alimentazione per praticare yoga. Puoi praticare yoga sia che tu sia onnivoro, vegetariano, pescetariano, vegano o altro. Vero è che prendersi cura del proprio benessere spesso, per chi si avvicina alla pratica, significa anche ripensare alcune abitudini, comprese quelle alimentari.

La disciplina dello yoga promuove il benessere psicofisico, invita ad ascoltare e rispettare il proprio corpo in armonia con l’ambiente, e una dieta ricca di vegetali e povera di prodotti e derivati animali potrebbe in effetti aiutare a sentirsi meglio, questo anche in accordo con il punto di vista della scienza ufficiale: una dieta equilibrata è fondamentale per la salute dell’organismo,

Per aiutare nella pratica yoga, una dieta quotidiana equilibrata dovrebbe essere ricca di fibre e proteine, e queste ultime possono provenire sia da alimenti di origine vegetale come i legumi, sia da alimenti di origine animale quali latte e derivati, uova, pesce, carne.

Decidere di modificare la propria alimentazione è una scelta del tutto personale, e la decisione di mantenere una dieta onnivora non dovrebbe farti desistere dall’intraprendere la pratica di questa bellissima disciplina.

Vinyasa, Hatha, Ashtanga, Yin, ... ma quanti tipi di yoga esistono? E come faccio a scegliere il tipo di yoga adatto a me?

Oggi come oggi esistono diversi tipi e stili di yoga. Alcuni stili sono più lenti, per chi cerca un modo di rallentare, ad entrare in connessione con il proprio sé e dedicarsi all’introspezione; altri stili sono decisamente più dinamici, per chi cerca una pratica attivante ed energizzante. Quindi a seconda di quella che è la tua esigenza nel momento in cui ti approcci alla disciplina, e delle tue aspettative, la scelta dello stile di pratica potrebbe variare.

Nello yoga più lento e statico gli asana (posizioni yoga) vengono mantenuti più a lungo, per almeno 3 cicli completi di respirazione. Si lavora sulla concentrazione, l’ascolto interiore, la ricerca dell’equilibrio. L’obiettivo è rallentare il turbinio dei pensieri e sciogliere le tensioni fisiche, per arrivare ad una maggiore consapevolezza di sé stessi. Imparare ad ascoltarsi e rallentare può essere molto complesso poiché non siamo abituati a rallentare fino a fermarci per ascoltare quello che emerge a livello di sensazioni corporee e di emozioni.
Nello yoga più dinamico e attivo, questi aspetti ci sono ma non vengono messi al centro, restano dietro le quinte. Il focus è il corpo, si transita da un asana all’altro in modo più fluido e rapido, e ad ogni posizione corrisponde o l’inspiro o l’espiro (quindi una sola fase del ciclo respiratorio per ciascun asana). In realtà l’obiettivo resta comunque lo stesso: aumentare la capacità di concentrazione, ricercare equilibrio e affinare l’ascolto interiore. Solo che si arriva a questo obiettivo passando per una diversa porta di accesso. La fatica che induce una pratica yoga dinamica allena la resilienza, potenzia la forza fisica e mentale, apporta benefici cardiovascolari con un impatto positivo sulla riduzione dello stress e delle infiammazioni croniche. Il turbinio dei pensieri conseguentemente si allenta, si sciolgono le tensioni sia fisiche che emotive.

Ma come capire le differenze leggendo i “nomi” delle pratiche proposte? Alcuni centri yoga poi propongono classi con nomi a volte “fantasiosi” o accattivanti, che lasciano spazio all’interpretazione, specie per chi non ha mai praticato prima. Che significa Yoga Dance Flow? E che differenza c’è con Fluid Yoga Flow o con Rhythmic Yoga Flow? Online ci si perde… io stessa leggo alcuni nomi di lezioni proposte che non saprei davvero interpretare!

Penso che partire dalle basi e dare uno sguardo agli stili più comuni sarebbe già un buon punto di partenza – clicca sul link per aprire l’approfondimento sui diversi stili di yoga.

Mille.70

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Via Repubblica, 4
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