Dosha: l’arte di vivere in equilibrio per un rinnovato benessere naturale

da | Dic 31, 2024

3 doshas

I dosha non sono solo una teoria, ma una guida per vivere in sintonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda

Dosha: l’arte di vivere in equilibrio per un rinnovato benessere naturale

Come mai alcune persone sembrano sempre piene di energia e voglia di muoversi e fare, mentre altre preferiscono un andamento più tranquillo e uno stile di vita più sedentario? E perché una dieta che funziona alla perfezione per alcuni sembra essere totalmente disfunzionale per qualcun altro? La risposta potrebbe risiedere nel modo in cui interagiscono e si bilanciano i diversi elementi che compongono la nostra natura.

Secondo l’Ayurveda, l’antica scienza della vita, il benessere nasce proprio dall’equilibrio tra corpo, mente e spirito. Innanzitutto, cosa significa ayurveda? Il termine sanscrito Ayurveda è composto dalla paroa Ayu, ovvero vita, salute, vitalità, e Veda, ossia conoscenza. Pertanto la parola Ayurveda può essere appunto tradotta come “scienza della vita”.

Nata in India circa 5000 anni fa, si tratta di una scienza del benessere, più che di un sistema curativo: una scienza dapprima tramandata oralmente e poi trascritta e tramandata nei testi scritti solo molti secoli dopo.

L’antica dottrina dell’Ayurveda considera l’essere umano in completa sintonia con ciò che lo circonda e con le energie della Natura dell’Universo. Uno degli obiettivi di questa disciplina, attraverso pratiche, comportamenti e cure naturali, è conservare l’equilibrio delle proprie energie vitali assicurando e mantenendo uno stato di benessere ottimale.” (Qual è lo scopo dell’Ayurveda?)

Al centro dell’approccio ayurvedico ci sono i dosha, le tre energie fondamentali: Vata, Pitta e Kapha, che guidano ogni aspetto della nostra esistenza, dal metabolismo alle emozioni.

Ma cosa sono esattamente i dosha? E come influenzano il nostro benessere?

I tre dosha: un ponte tra natura e individuo

Cos’è un dosha? Nella tradizione ayurvedica, i dosha rappresentano tre energie fondamentali che influenzano il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito. Ogni persona nasce con una combinazione unica di questi tre dosha: Vata, Pitta e Kapha. Capire il proprio dosha predominante può aiutarci a scegliere uno stile di vita e una pratica yoga più in sintonia con la nostra natura.

I dosha rappresentano l’interazione dei cinque elementi naturali (spazio – etere, aria, fuoco, acqua e terra) nel nostro corpo e nella nostra mente.

Vata: nato dalla combinazione di spazio (etere) e aria, è il dosha del movimento e della creatività.

Pitta: una fusione di fuoco e acqua, governa la trasformazione e il metabolismo.

Kapha: composto da terra e acqua, dona stabilità e nutrimento.

Queste energie non sono fisse: ogni persona possiede una combinazione unica di dosha che determina la sua costituzione innata (prakriti). La maggior parte di noi ha un dosha dominante, un secondo in percentuale minore, e un terzo meno influente. È raro trovare persone con un perfetto equilibrio tra i tre dosha (tri-dosha).

I tre dosha: caratteristiche e qualità principali

1 – Vata: il vento creativo – l’energia del movimento

Elemento predominante: aria e spazio.

Qualità: mobile, secco, leggero e freddo.

Caratteristiche: persone creative, piene di idee, ma a volte un po’ smemorate o inclini all’ansia. Il loro corpo è spesso asciutto e sottile, le giunture in evidenza, la pelle e capelli sottili e secchi.

Equilibrio: un Vata bilanciato porta energia e ispirazione. Quando è sbilanciato, si manifesta con irrequietezza, insonnia o difficoltà digestive.

2 – Pitta: il fuoco trasformativo – l’energia del fuoco

Elemento predominante: fuoco (con un tocco d’acqua).

Qualità: caldo, intenso, oleoso e penetrante.

Caratteristiche: persone determinate, precise e con un forte senso pratico. Fisicamente tendono ad avere una corporatura media, pelle luminosa e temperatura corporea elevata, un metabolismo veloce.

Equilibrio: un Pitta bilanciato garantisce chiarezza mentale e forza. Quando è sbilanciato, può portare irritabilità, bruciori di stomaco o sfoghi cutanei.

3 – Kapha: la terra stabile – l’energia della stabilità

Elemento predominante: terra e acqua.

Qualità: pesante, umido, stabile e freddo.

Caratteristiche: persone calme, affettuose e affidabili, spesso con una struttura corporea robusta, pelle morbida e una tendenza a muoversi lentamente.

Equilibrio: un Kapha bilanciato dona calma e resistenza. Uno squilibrio può invece portare a letargia, aumento di peso o resistenza al cambiamento.

Il ruolo dei dosha nella vita e nelle stagioni

I dosha non solo influenzano la nostra costituzione personale, ma si manifestano anche in cicli naturali.

Fasi della vita:

Kapha predomina nell’infanzia, quando il corpo cresce e si nutre.

Pitta è più attivo nella giovinezza ed età adulta, il periodo della trasformazione e dell’energia.

Vata prevale nella vecchiaia, con la sua leggerezza e introspezione.

 

 

Stagioni:

Vata si intensifica in autunno e inverno: bilancialo con calore, routine stabile e cibi nutrienti.

Pitta domina in estate: preferisci alimenti freschi e ritmi più rilassati.

Kapha cresce in primavera: alleggerisci la dieta e stimola il corpo con attività dinamiche.

Adattare il nostro stile di vita ai cicli naturali aiuta a mantenere equilibrio e benessere.

Dosha: equilibrio in movimento

Un punto fondamentale è che nessun dosha è “migliore” di un altro. Quando sono in equilibrio, ciascuno contribuisce con qualità uniche e preziose. La costituzione innata non cambia, ma la predominanza dei dosha può variare nel tempo, influenzata da abitudini, ambiente o momenti di stress.

L’ayurveda ci insegna che non esiste un equilibrio universale: ognuno di noi deve scoprire il proprio. Questo percorso non è rigido né definitivo, ma un processo di ascolto e adattamento continuo.

Come iniziare?

Riconoscere i segnali di squilibrio è il primo passo. Magari sentiamo che ultimamente siamo irrequieti, o troppo stanchi, o semplicemente fuori fase. Questi segnali possono indicare un dosha aggravato. Con piccoli cambiamenti – nell’alimentazione, nelle abitudini quotidiane, nella pratica yoga – è possibile riportare armonia.

I dosha non sono solo una teoria, ma una guida per vivere in sintonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda.

Come scoprire il proprio dosha?

Osserviamoci. In quali di queste descrizioni ci rispecchiamo maggiormente? Ci sentiamo un mix di energia e leggerezza (Vata)? Pensiamo di avere un carattere deciso e un temperamento acceso (Pitta)? Oppure siamo persone calme, ricercate dagli altri nei momenti di crisi (Kapha)?

Ci sono anche test online che possono darci un’indicazione, ma l’auto-osservazione è il primo passo verso la consapevolezza. (Test online gratuito: Test_dei_dosha)

Yoga e dosha: pratiche su misura

La tua pratica yoga può essere adattata al tuo dosha per bilanciare le energie. Sotto trovi alcune indicazioni generali.

Vata: sequenze lente e radicanti, come Hatha yoga o Yin yoga, per calmare la mente e stabilizzare il corpo.

Pitta: una pratica moderata, come il restorative yoga o pranayama rinfrescanti (ad esempio, Sitali Pranayama* sotto trovi la spiegazione e come praticarla)

Kapha: sequenze energizzanti, come il Vinyasa yoga, per stimolare e alleggerire.

Perché conoscere i dosha è utile?

Non è solo una questione di curiosità. Conoscere il tuo dosha ti aiuta a:

  • capire meglio i tuoi punti di forza e le tue vulnerabilità;
  • fare scelte alimentari, di movimento e di riposo più consapevoli;
  • creare una routine che ti sostenga davvero.

Un invito alla scoperta

L’ayurveda e la scienza dei dosha non impongono regole rigide, ma invitano a conoscersi meglio. È un suggerimento ad ascoltare il proprio corpo, rispettarne i ritmi, e trovare un equilibrio che sia davvero adatto alla nostra unicità.

Quando è stata l’ultima volta che ti sei chiest* di cosa ha bisogno il tuo corpo? Fermati, ascoltati e inizia a scoprire il tuo dosha. Potresti trovare risposte inaspettate!

 

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*Sitali pranayama: tecnica respiratoria utile per abbassare la temperatura corporea, benefica ad esempio durante la stagione estiva o in presenza di forte afa e caldo umido. Inoltre, Sitali pranayama è particolarmente utile in tutti quei momenti di forte tensione nervosa, quando ci sentiamo agitati o in preda all’ira, emozioni queste che possono provocare un aumento della temperatura corporea. Infine, Sitali pranayama può risultare efficace dopo una pratica yoga molto dinamica, in quanto riporta l’organismo in equilibrio.

Come eseguire Sitali pranayama

La postura ideale è a gambe incrociate (Padmasana o Siddhasana), palmi delle mani appoggiati sulle ginocchia, gli occhi gentilmente chiusi, non serrati, fronte distesa, collo rilassato. Portiamo l’attenzione al respiro, stendiamo la lingua leggermente all’esterno delle labbra poste in forma quasi in forma ovale, la lingua si ripiega ai lati, come a formare una cannuccia o un tubicino.

Respiriamo in questo modo:

  • inspiriamo lentamente e profondamente attraverso la lingua ripiegata;
  • espiriamo attraverso il naso.

Per sentire il corpo che si rinfresca proviamo a respirare in questo modo per almeno sette-dieci cicli.

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