Padmasana: la posizione del loto, una strada per trovare centratura ed equilibrio interiore
Padmasana rappresenta la purezza, la rinascita e la connessione tra corpo, mente e spirito.
Come il fior di loto che affonda le sue radici nel fango e si eleva sulle acque torbide, così anche noi possiamo fluttuare sulle correnti senza lasciarci travolgere.
Padmasana, o posizione del loto, è uno degli asana più iconici e profondamente simbolici dello yoga. Rappresenta la purezza, la rinascita e la connessione tra corpo, mente e spirito. Anche se all’apparenza semplice, questa posizione offre una vasta gamma di benefici fisici, energetici, mentali ed emotivi.
Benefici fisici
Dal punto di vista fisico, padmasana ha un impatto profondo sul nostro corpo, apportando notevoli benefici:
– apertura delle anche: sedersi nella posizione del loto richiede flessibilità e stabilità nelle articolazioni delle anche, dei glutei e delle ginocchia. Con il tempo e la pratica, questo asana contribuisce a sviluppare maggiore flessibilità e forza in questa parte dell’apparato muscolo-scheletrico;
– rafforzamento della colonna vertebrale: quando eseguito correttamente, padmasana aiuta ad allungare la colonna vertebrale, contribuendo a mantenere una postura eretta che favorisce la salute della nostra schiena e previene tensioni alla zona lombare;
– stimolo alla digestione: mantenere la posizione di padmasana per alcuni minuti stimola l’area addominale, favorendo la digestione e il corretto funzionamento degli organi interni;
– favorendo la circolazione sanguigna può avere un effetto mitigante sulle tensioni legate al ciclo mestruale, con l’effetto di alleviare notevolmente i dolori mestruali;
– supporto ad articolazioni e miglioramento della circolazione: con la posizione a gambe incrociate, padmasana stimola la circolazione sanguigna alle estremità inferiori, andando a rafforzare i legamenti delle ginocchia, e andando anche a migliorare l’afflusso di sangue agli organi interni.
Benefici energetici
Dal punto di vista energetico, la posizione del loto è considerata molto potente:
– per far fluire energia nei chakra: essendo padmasana una posizione stabile e centrata, la posizione aiuta ad aprire il chakra della radice (Muladhara) e il chakra della corona (Sahasrara), favorendo l’equilibrio tra radicamento ed elevazione spirituale;
[A breve pubblicherò un blog che spiega il sistema dei Chackra. Nel frattempo puoi dare un’occhiata QUI.]
– per mantenere un flusso energetico bilanciato: la simmetria di padmasana facilita un flusso armonico di energia attraverso il corpo, bilanciando i canali energetici Ida e Pingala, che regolano le energie yin e yang nel nostro corpo;
[A breve pubblicherò un blog che spiega cosa sono le Nadi e quali sono le tre principali: Sushumna, Ida e Pingala. Nel frattempo puoi dare un’occhiata QUI.]
Benefici mentali
Padmasana è la posizione regina per praticare mindfulness e meditazione, in quanto favorisce concentrazione e calma mentale.
La posizione del corpo, stabile e simmetrica, migliora la concentrazione e favorisce uno stato di presenza e consapevolezza.
Inoltre, padmasana può contribuire a ridurre i livelli di stress percepito. Infatti, nella posizione del loto, focalizzandoci e collegandoci profondamente al respiro, creiamo uno spazio interiore di pace e tranquillità che favorisce la riduzione dei livelli di stress, favorendo il rilassamento.
Benefici emotivi
Padmasana ci insegna che possiamo trovare la nostra purezza e stabilità anche nei momenti di difficoltà emotiva, proprio come il fiore di loto che emerge dal fango per sbocciare.
Così anche noi possiamo coltivare forza interiore e mantenerci pure e immacolati.
Padmasana favorisce e stimola funzioni di autocontrollo: questo asana richiede una certa disciplina e pazienza.
Con il tempo, impariamo a portare questa pazienza fuori dal tappetino, nella gestione delle emozioni nel nostro quotidiano, rendendoci più equilibrati e meno reattivi.
Come eseguire correttamente Padmasana
- Preparazione
Prima di entrare in padmasana, è importante preparare il corpo. Ti consiglio di fare qualche esercizio di apertura delle anche e di stretching delle gambe, come Baddha Konasana (posizione della farfalla) o Janu Sirsasana (posizione della testa al ginocchio).
- Posizione
– Siediti a terra con le gambe distese davanti a te (nella posizone della staffa – dandasana)
– Piega un ginocchio, ad esempio parti dal destro, e porta il piede destro sopra la coscia sinistra, cercando di avvicinarlo all’anca. Il dorso del piede destro dovrebbe poggiarsi sulla coscia sinistra con la pianta rivolta verso l’altro.
– Se hai spazio, porta il dorso del piede il più possibile in appoggio vicino alla zona dell’inguine (nel punto in cui si piega la gamba, tra l’anca e la coscia), e il tallone a contatto con l’osso pubico.
– Ora, con molta delicatezza, fletti anche la gamba opposta (proseguendo nell’esempio sopra: la sinistra) e accompagna delicatamente la caviglia sopra la tibia destra, cercando di non esercitare eccessiva pressione alle articolazioni. Se hai spazio, come fatto in precedenza, avvicina il dorso del piede sinistro all’inguine.
– Mantieni il busto eretto, le spalle rilassate, la colonna allungata e il mento leggermente inclinato verso il petto.
– Per completare la posizione, puoi aggiungere un mudra come Jnana Mudra o Chin Mudra (unione di pollice e indice) per aumentare il focus mentale durante la pratica mindfulness e di meditazione.
- Uscita dalla posizione
Esci da padmasana con molta calma e consapevolezza, inspirando ed espirando profondamente, anche aiutandoti con le mani per allungare prima una gamba, e poi l’altra.
Sciogli le gambe e mobilizza le anche piegando le ginocchia, poggiando a terra le piante dei piedi e muovendo a destra e a sinistra le gambe come fossero un tergicristallo.
Precauzioni e controindicazioni
L’esecuzione di padmasana richiede particolare attenzione per evitare infortuni, specie in alcune circostanze e in caso di alcune problematiche fisiche:
– problemi alle ginocchia: se soffri di dolori articolari – in particolare se hai problematiche alle articolazioni delle ginocchia – sarebbe meglio evitare di forzare il corpo nella posizione di padmasana. In questi casi, è consigliabile eseguire posizioni più accessibili come Sukhasana (posizione semplice a gambe incrociate) o Ardha Padmasana (posizione del mezzo loto);
– rigidità delle anche: se sperimentando l’entrata in posizione senti forte tensione alle anche, lavora su una progressiva apertura prima di tentare l’approccio completo a padmasana. Forzare questa posizione senza una corretta preparazione può provocare seri problemi di sovraccarico alle articolazioni.
Consigli se sei all’inizio del tuo percorso di yoga: non affrettarti a eseguire Padmasana
Pratica gradualmente e con pazienza, lavora su posizioni preparatorie, e ascolta attentamente il tuo corpo.
Sei tu ad abitare il tuo corpo, l’insegnante che ti guida e gli altri allievi abitano il proprio corpo, non paragonarti e non entrare in competizione.
Ognuno ha la sua fisicità e sperimenta il proprio percorso, unico e differente da quello di chiunque altro.
Non siamo noi ad adattarci all’asana, qualunque essa sia, ma è l’asana che si adatta a noi. Non dimenticarlo!
Conclusione
Padmasana è molto più di una semplice posizione yoga: è una via verso l’equilibrio, la centratura, e la connessione con noi stessi.
Praticata con attenzione, dedizione e rispetto per i limiti del proprio corpo, può diventare uno strumento potente per migliorare il nostro benessere fisico, mentale, emotivo ed energetico.
Ti invito a provare la posizione del loto nel contesto delle mie lezioni in diretta online, dove posso guidarti passo dopo passo, offrirti suggerimenti personalizzati, e aiutarti ad esplorare i benefici di questo e altri meravigliosi asana.
Fai fiorire il tuo loto interiore, cosa aspetti?